
Brand naming: 10 casi di successo
Il brand naming è una delle fasi più importanti nella creazione di un’identità aziendale. È il processo di creazione di un nome e di un’immagine distintiva per un’azienda, un prodotto o un servizio, che possa essere facilmente riconosciuto dai clienti e distinguersi dai concorrenti.
In questo articolo, esploreremo 10 casi di successo di nomi ben realizzati e che hanno decretato il trionfo delle aziende che li hanno adottati, con esempi internazionali ed italiani.
Indice delle voci
1 – Apple
Il brand naming di Apple è uno dei più riconoscibili e di successo al mondo. Ci sono alcune ragioni chiave per cui il naming di Apple ha avuto un grande impatto sulla percezione del brand e sulla sua diffusione.
Per i propri prodotti Apple ha sempre scelto nomi semplici, facili da ricordare e che possono essere pronunciati in tutto il mondo, spesso costituiti da una sola parola o da una combinazione di due parole che sono immediate e hanno un impatto emotivo. Ad esempio, “iPhone” è un nome che descrive il prodotto in modo chiaro e diretto, senza alcuna ambiguità.
Nella biografia di Walter Isaacson, Jobs rivela di aver inventato il nome mentre “seguiva una delle mie diete fruttariane”. Avendo appena visitato una fattoria di mele, ha pensato che il nome suonasse “divertente, vivace e non intimidatorio”.
Secondo Steve Wozniak: “Ricordo che stavo riportando Steve Jobs dall’aeroporto lungo la Highway 85. Steve stava tornando da una visita in Oregon in un posto che chiamava “frutteto di mele”. In realtà era una specie di comune. Steve ha suggerito un nome: Apple Computer.
Un’altra teoria sulla scelta del nome Apple appartiene ai tempi della fondazione di Apple nel 1976, tempi in cui le aziende spesso sceglievano nomi che sarebbero apparsi nella parte superiore dell’elenco telefonico. La teoria è che se un cliente avesse cercato un’azienda o un prodotto avrebbe iniziato dalla prima lettera dell’alfabeto.
Con un nome come Apple la nuova società di computer sarebbe apparsa anche prima del rivale Atari, azienda nella quale Jobs aveva lavorato.
Jobs in una presentazione del 1980 disse che scelsero il nome Apple in parte perché gli piacevano le mele e “in parte perché Apple è davanti ad Atari nell’elenco telefonico e io lavoravo ad Atari”.
Fonti:
- https://www.macworld.com/article/673923/why-is-apple-called-apple.html
- https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_Apple_Inc.
2 – Patagonia
Patagonia è un marchio di abbigliamento outdoor fondato nel 1973. Il loro nome deriva dalla regione della Patagonia, che si estende dall’Argentina al Cile, ed è nota per la sua bellezza e la sua natura selvaggia. Il nome evoca l’idea di esplorazione e avventura, concetti che si sposano perfettamente con il marchio.
Fonte: https://www.patagonia.com/stories/in-the-place-of/story-20353.html
3 – Etsy
Etsy è un marketplace online di prodotti fatti a mano, vintage e unici. Il loro nome è stato creato combinando la parola “etcetera” con il suffisso “-sy“, per dare un senso di comunità e inclusività al marchio. Questo nome è stato scelto per rappresentare il vasto assortimento di prodotti unici e personalizzati presenti sul sito.
Etsy ha alcuni consigli su come scegliere il nome per il proprio shop online. Qui il link della pagina https://www.etsy.com/seller-handbook/article/23181234159
Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Etsy#:~:text=Kalin%20said%20that%20he%20named,%22eh%2C%20si%22).
4 – Zara
Zara è un marchio di moda spagnolo fondato nel 1975. Il loro nome è stato scelto perché era facile da pronunciare in tutto il mondo e suonava come un nome internazionale. Questo ha permesso loro di diventare rapidamente un marchio globale, con oltre 2.200 negozi in 96 paesi.
Zara è stata fondata da Amancio Ortega nel 1975. Il suo primo negozio era nel centro di A Coruña, in Galizia, in Spagna, dove ha ancora sede l’azienda. Inizialmente Amancio scelse il nome “Zorba” dopo aver visto il classico film del 1964 Zorba il greco, ma dopo aver appreso che c’era un bar con lo stesso nome a due isolati di distanza, riorganizzò le lettere per leggere “Zara“.
Il nome Zara
Zara è un nome da ragazza che significa “splendore”. Il nome Zara ha molteplici origini, ma in particolare è una variazione di Zahrah, un nome derivato dalle radici arabe che significa “fiore che sboccia”.
Zara è anche considerato un diminutivo del nome bulgaro Zaharina, che è una forma femminile del nome maschile Zaccaria, un nome ebraico che significa “Dio ricorda”.
Il nome Zara è comunemente usato in Australia, Inghilterra, Galles, Irlanda e Scozia, dove si colloca regolarmente tra i primi 100 nomi.
Fonte:
https://en.wikipedia.org/wiki/Zara_(retailer)
5 – Sonos
Sonos è un marchio di altoparlanti wireless fondato nel 2002. Il nome – palindromo – è stato scelto perché suonava bene e si leggeva facilmente in tutte le lingue. Il marchio è noto per la sua facilità d’uso e la qualità del suono, che si sposano perfettamente con il nome Sonos.
Sonos deriva dalla parola radice latina sonus che significa suono e suono.
In secondo luogo, Sonos può essere pensato come due parti separate, son e os: un sistema operativo per il suono. Son fa parte della parola latina menzionata e OS è un inizialismo che sta per il sistema operativo.
Poiché Sonos stava cercando di colmare una lacuna percepita nel mercato rendendo il compito di avere la musica facilmente accessibile e udibile in tutte le stanze di una casa senza dover praticare fori, cavi serpeggianti o avere enormi altoparlanti ovunque, volevano un nome che ne rappresentasse il concetto.
Sonos è il risultato della società di marketing e sviluppo del marchio Lexicon, famosa per marchi come Pentium, per Intel; Swiffer, per Procter & Gamble; PowerBook, per Apple; Dasani, per Coca-Cola, e molti altri.
Fonte:
https://en.wikipedia.org/wiki/Sonos
6 – Shopify
Shopify è una piattaforma di e-commerce fondata nel 2004. Il loro nome è stato scelto perché suonava come “shop” e “simplify“, ovvero semplificare lo shopping online. Questo nome è stato scelto per rappresentare l’idea di una piattaforma di e-commerce facile da usare e adatta alle esigenze dei negozi online.
Fonte:
https://www.shopify.com/learn/course/turn-your-hobby-into-a-business/the-origin-story
7 – Häagen-Dazs
Häagen-Dazs è un marchio di gelato fondato nel 1960. Il loro nome è stato scelto per suonare come un marchio danese, anche se il marchio è stato fondato negli Stati Uniti.
Il nome é stato preso prestito dal danese: è stato coniato dal creatore del marchio, che voleva che sembrasse danese per onorare la Danimarca per aver aiutato gli ebrei durante l’Olocausto e contemporaneamente doveva essere unico.
Le parole non hanno significato e il danese in realtà non usa la lettera ä o il digrafo zs.
Il nome è stato creato per dare al marchio un’immagine di qualità e autenticità europea.
Fonte:
https://www.icecream.com/us/en/brands/haagen-dazs
8 – Nutella
Un caso di successo clamoroso del brand naming italiano è Nutella, la celebre crema spalmabile al cioccolato e nocciole prodotta dall’azienda Ferrero. Il nome “Nutella” deriva dalla parola “nut” (nocciola in inglese) e dal suffisso “-ella” che indica la dimensione piccola e dolce del prodotto.
Il naming è stato scelto per richiamare il gusto e la consistenza del prodotto, ma anche per creare un termine facile da pronunciare e ricordare.
Breve storia della Nutella
Il primo barattolo di Nutella nasce Il 20 aprile 1964 nello stabilimento Ferrero di Alba.
Le sue origini, però, risalgono a prima degli anni ’40.
Si narra che dagli anni ’20 i Ferrero – Pietro prima e Michele poi – cercavano senza sosta di creare la ricetta di uno spuntino economico al cioccolato da consumare con il pane.
Pietro Ferrero, pasticcere torinese, osservava spesso gli operai recarsi nelle loro fabbriche portando pane con pomodori e formaggio per un pasto. Pensò che se avesse potuto dare a quei lavoratori qualcosa di dolce e poco costoso da mangiare con il pane, avrebbe fatto tredici.
In Piemonte già dall’inizio del secolo esisteva un cioccolatino fatto con cacao e granella di nocciole: il “gianduja”.
Dato che in Piemonte le nocciole abbondavano e all’epoca i contadini non sapevano nemmeno cosa farsene, nel 1925 Pietro Ferrero perfezionò il cosiddetto “pastone” di cioccolato e nocciole (il trisavolo della nostra Nutella), buonissimo da mangiare con il pane.
Più che dai lavoratori, fu subito apprezzato dai bambini, che da allora divennero il mercato di riferimento di Ferrero.
Venuta la guerra, Pietro Ferrero si rifugiò ad Alba dove continuò a lavorare al suo impasto di cioccolato, che però era ancora troppo duro. All’inizio del 1946 trovò su uno scaffale un barattolo di burro di cacao dimenticato, lo aggiunse all’impasto e creò la Pasta Gianduja (o Giandujot), che venne poi confezionata a forma di pagnotta e avvolta nella carta stagnola e venduta a fette a buon mercato. Gli ingredienti erano più o meno quelli di oggi: zucchero, nocciole, cacao e grassi vegetali. Nei negozi il Giandujot costa 4-5 volte meno del cioccolato tradizionale.
La leggenda narra che nell’estate particolarmente calda del 1949 il gianduja si sciolse e alcuni rivenditori iniziarono a venderlo come crema spalmabile. Un’altra versione della leggenda vuole che il prodotto si sciogliesse in un magazzino di Alba e furono costretti a travasarlo in barattoli. Da quel momento la Ferrero modificò la formula rendendola più morbida e spalmabile, e la chiamò “Supercrema“.
Il nome Nutella arriva solo nel 1962, quando in si Italia approvò una legge che vietava i nomi con superlativi (come super-, ultra-, stra-) per i prodotti di consumo.
Ferrero dovette scegliere un nuovo marchio: “Nutella”, registrato nell’ottobre del 1963, nato dalla fusione della parola inglese “nut”, dall’ingrediente tipicamente italiano nocciola nel gianduja, con il suffisso italiano dal suono positivo “ella “.
La combinazione vincente è arrivata con i colori: la “N” nera e le altre lettere in rosso. Il 20 aprile 1964 esce il primo barattolo, dando inizio all’era della Nutella iniziata negli anni ’20 del ventesimo secolo.
9 – Moka
La Moka è una macchina per il caffè molto diffusa in Italia, creata dall’azienda Alfonso Bialetti nel 1933. Il nome “Moka” deriva dalla città di origine del caffè: Moka, in Yemen. Inoltre, il suono della parola “Moka” richiama il rumore della macchinetta durante la preparazione del caffè. Questo nome si è imposto nel tempo come sinonimo di macchinetta per il caffè, e oggi è utilizzato anche da altre aziende che producono macchinette simili.
Fonti:
https://www.bialetti.com/it_it/la-storia
10 – Thermomix / Bimby
Thermomix ® è uno dei casi di successo nel brand naming grazie al suo nome distintivo e originale. Il nome del prodotto deriva dalle sue caratteristiche innovative che lo hanno reso particolarmente adatto alla preparazione di pappe e cibi per bambini.
Il termine “mix” richiama la funzione del frullare, mescolare e tritare, mentre “thermo” si riferisce alla funzione di scaldare e cuocere allo stesso tempo, una caratteristica non presente negli apparecchi precedenti. Questa innovazione ha reso subito riconoscibile il marchio Thermomix ®.
In Italia e Portogallo, il prodotto è noto come Bimby ®, un nome che richiama la preparazione di cibi per bambini.
Il nome Bimby è ormai diventato sinonimo di robot da cucina. Il brand appartiene all’azienda italiana Vorwerk, ed è stato creato nel 1971.
La scelta di un nome distintivo e originale come Thermomix ® ha contribuito alla sua affermazione come leader nel mercato degli elettrodomestici per la cucina.
Fonte:_ https://www.vorwerk.com/it/it/c/home/idee-e-ricette/magazine/bimby/mondo-bimby/nome-thermomix-storia
Questi 10 casi di successo nel brand naming dimostrano come il nome e l’immagine distintiva di un’azienda possano influenzare la sua percezione da parte dei clienti.
Un nome ben scelto può distinguere un marchio dalla concorrenza, creare un’immagine positiva sostenendone saldamente la strategia di marketing.
Alcuni dei nomi scelti sono stati creati combinando parole esistenti o facendole derivare da un concetto o una regione, mentre altri hanno scelto nomi facilmente pronunciabili in tutto il mondo.
Per creare un nome di successo, è importante considerare diversi aspetti.
Prima di tutto, il nome deve essere facile da ricordare e da pronunciare, in modo che i clienti possano facilmente identificarlo e condividerlo con gli amici.
Inoltre, deve essere unico e distinguersi dalla concorrenza, per creare un’immagine originale e distintiva.
Ultima cosa, il nome deve essere in linea con la strategia di branding dell’azienda e rappresentare i suoi valori e obiettivi.